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Visualizzazione dei post da 2017

San Galgano e la spada nella roccia.

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Così all'improvviso, quattro mura altissime, senza un tetto, che si innalzano in mezzo ad un campo alla fine di un viale di cipressi e che ti attraggono verso di loro, come a chiamarti incessantemente a chiederti aiuto. Mistico e affascinante, ti incammini, perché il richiamo è veramente irresistibile. Un rudere. Così appare. Un rudere che ha viaggiato nel tempo, che è passato di mano in mano, che si è trasformato, tramutato da Abbazia a granaio, ed ora di nuovo in abbazia. Un rudere dal fascino incredibile. Ed è veramente incredibile come un edificio senza tetto, senza affreschi, senza statue o altre decorazioni, riesca a farsi attrarre, lasciandoti dentro una sensazione di magia, un'esplosione di spiritualità, che pochi altri luoghi al mondo sono riusciti a trasmetterti. Svuotata dalla peste, mai più riutilizzata se non come granaio, i suoi archi ancora oggi continuano a sorreggere l'Abbazia di San Galgano e ...

Meraviglia Chianti

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Tre giorni immersi in paesi che trasudano storia d’Italia, tre giorni tra i ciottolati solcati da secoli di storie, amori, lavori, guerre, vino e ottimo cibo. Tre giorni volati, come tutti i giorni vissuti bene. Una mattina piovosa nel Chianti, passeggiando in vicoli deserti che esprimono ancora di più la propria bellezza, camminando per Radda o Gaiole, paesi simbolo di quello che l’Italia è stata, è ancora, e dovrà essere in futuro. Genuini, come le viti che questa terra regala, come gli uomini e le donne che le lavorano, le coltivano e le trasformano come fosse magia, ma con dietro un lavoro certosino, in vino pregiato, bevuto in tutto il mondo.    Tra i vicoli di Radda dove ogni sasso, ogni angolo, ogni porta, raccontano una storia, una storia che viene da lontano ma che è sempre stata qui, volteggiando tra le viti, saltando da un ramo d'ulivo all'altro, arrivando fino ai giorni nostri e ancora più in l...

Buon Anno a tutti!

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È mattino presto dell'ultimo giorno dell'anno, in Val de Ruz, il sole deve baciare ancora i campi, che il gelido abbraccio notturno della nebbia, a reso tutti bianchi. Appena uscito di doccia, con solo l'asciugamano adosso apro la finestra. Mi faccio avvolgere dal gelo mentre osservo il paesino Svizzero. Non ci sono luci accese alle finestre ne gente per le strade, il slenzio è così forte da poter sentire la nebbia volare. Penso alla differenza con il mio paese, a come già molto prima che la notte finisca, i rumori invadano la vita. Mi tengo stretto questo silenzio nel suo gelo e chiudo la finestra. Nel chiuderla un alito di nebbia entra dentro il bagno e come due mani che si stringono si avvolge al vapore caldo che è ancora presente dopo la doccia. Finisce un anno, ne inizia un'altro. Che le differenze, qualunque esse siano, in questo nuovo anno, possano farci crescere e non dividere. Buon Anno a tutti!