San Galgano e la spada nella roccia.

Così all'improvviso, quattro mura altissime, senza un tetto, che si innalzano in mezzo ad un campo alla fine di un viale di cipressi e che ti attraggono verso di loro, come a chiamarti incessantemente a chiederti aiuto.
Mistico e affascinante, ti incammini, perché il richiamo è veramente irresistibile.
Un rudere. Così appare. Un rudere che ha viaggiato nel tempo, che è passato di mano in mano, che si è trasformato, tramutato da Abbazia a granaio, ed ora di nuovo in abbazia.
Un rudere dal fascino incredibile.
Ed è veramente incredibile come un edificio senza tetto, senza affreschi, senza statue o altre decorazioni, riesca a farsi attrarre, lasciandoti dentro una sensazione di magia, un'esplosione di spiritualità, che pochi altri luoghi al mondo sono riusciti a trasmetterti.
Svuotata dalla peste, mai più riutilizzata se non come granaio, i suoi archi ancora oggi continuano a sorreggere l'Abbazia di San Galgano e ...