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Visualizzazione dei post da 2014

Alla Dispensa

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In questo locale ci sono entrato prima di nascere. I miei venivano qui a fare la spesa. Il venerdì sera o il sabato mattina, quando salivano a divertirsi per i weekend, cioè, i fine settimana, (ai tempi, 35/37 anni fa, la Parola Weekend in Italia non esisteva), con la compagnia di allora, prima di recarsi nella vecchia, cara, casa in sasso, presa in affitto da Luigi Poli. Quando Guido e la Vera andarono in pensione, nella casa costruita dopo anni di sacrifici e piegata, nel vero senso della parola, dal terreno franoso, chiesero ai miei di comprare il negozio. E i miei con la compagnia di allora, ci pensarono pure. Cosa impensabile per i giorni nostri. Ma alla fine continuarono a fare la loro normale vita. Normale, forse, bene è andata bene, ma chissá come sarebbe andata se avessero preso in gestione quel negozio. Quel negozio lo prese in gestione Massimo e oggi lo rinnova. Allora eccomi qui a farmi una cosa che odio, il selfie, con un amico che ho conosciuto, quasi per caso, quasi ven...

Immaginando Sabbiuno

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Dicembre 1944. Ero nascosto in casa mia. Abitavo in una casina di campagna vicino a San Giovanni in Persiceto, sulle rive di un torrente che mi garantiva acqua tutto l'anno. Prima della guerra avevo un piccolo orticello, qualche gallina, qualche coniglio, due capre, che mi davano il latte per le mie cene con il Pan bagnato e tre Capponi, che con fortuna riuscivo a vendere in qualche mercato cittadino. Ero povero ma felice. Avevo una morosa giovane e bella. Non avevo i soldi per sposarla, ma un pó era come se lo fossimo. Il padre le aveva dato il permesso di venirmi ad aiutare nelle faccende di casa, prima che facesse buio. Il padre non sapeva che io ero molto bravo a faccendare, perchè mia madre, morta quando ero ancora adolescente, mi aveva insegnato tutto. Dal pulire per terra, a lavare i panni, stenderli e stirarli. Mi aveva insegnato come mio padre allevava le bestie, prima che andasse a lavorare alla costruzione di una ferrovia che collegasse Bologna a Pistoia. Prima che an...

Lo Stato siamo noi. Rendiamocene conto!

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Un ragazzo cammina di notte nella sua cittá, viene fermato dalla Polizia stradale e non vede sorgere il sole. I 4 Poliziotti dicono abbia fatto tutto da solo. Il ragazzo è pieno di lividi e ferite, in 4 non sono riusciti a fermarlo. Una clandestina, che aveva tutto da perdere, tranne la dignitá e l'orgoglio di dire la veritá, testimonia al processo, ha visto i poliziotti malmenare quel povero ragazzo che chiedeva di smetterla, inerme, per terra. I 4 Poliziotti ricevono una condanna, iniqua, ridicola e una volta pagata vengono rintegrati nel corpo di Polizia. Le proteste della famiglia del ragazzo vengono sbeffeggiate da contro-manifestazioni del Sindacato di Polizia, solidali ai colleghi(???), sotto l'ufficio della madre. Un ragazzo viene arrestato per possesso di droga, viene incarcerato ed esce sdraiato su un lettino di metallo con un lenzuolo sul viso. Morto, pieno di lividi e tumefazioni. Ha fatto tutto da solo dicono dal carcere. Ha fatto tutto da solo dice la Giustizia(?...

Passeggiando

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Tra Campagna e Cittá, passato e presente, natura e umanitá, bellezza e sfregio, umiltá e arroganza.