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Visualizzazione dei post da aprile, 2015

Multa salata

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Ponte Ronca, Zola Predosa Aprile 2015 Ieri sera, arrivato a casa, nella mia via non c'era un posto dove mettere la macchina, evidentemente al centro sociale nelle vicinanze, doveva esserci una bellissima festa. Provo a vedere se nel parcheggio del centro sportivo trovo un buco e fortunatamente lo trovo. Stamattina, con un bel sole giá alto nel cielo, prendo la bici e vado a lavorare, ignorando, stupidamente, che oggi é venerdí e a Ponte Ronca c'é il mercato settimanale e io ho la macchina in divieto di sosta. Divieto di sosta che viene giustamente punito dai vigili che mi lasciano la multa sul parabrezza. Lato passeggero, nell'angolino piú estremo e che vedo solo dopo essere andato a fare due commissioni ed essere tornato a casa. Va beh pazienza son proprio un coglione. Prendo il tablet, apro internet banking e pago subito la giusta multa. Cioè la pagherei se ci fosse l'importo, la data, i dati del veicolo, la firma del responsabile. Non c'é niente...

Scie

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Era bastato che il sole cominciasse a nascondersi dietro le colline che l'aria si facesse subito fresca, come se qualcuno avesse aperto all'improvviso una cella frigorifera gigantesca,come quando al supermercato ti avvicini al banco dei surgelati e ti butti dentro in cerca di quello che ti serve. Pedalavo verso una doccia calda, con le gambe cementate da settanta chilometri fatti un pò troppo sopra le mie possibilità quando all'improvviso e senza motivo, ho voltato lo sguardo verso il sole, cominciando ad osservare quella striscia nera, che sembrava precipitare verso il suolo. Non sono più riuscito a togliergli lo sguardo e mi sono fermato ad osservarla mentre impercettibile si avvicinava al sole. Sembrava un qualcosa che stesse precipitando lentamente, ma in realtá era un aereo che altissimo e veloce, volava verso est. Ho ricominciato a pedalare, continuando, di tanto in tanto, ad osservarla. Qualche centinaia di metri più avanti una macchina era ferma in mezzo...

C'era una fonte

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C'era una volta una fonte, era sotto la strada, la si raggiungeva da un sentierino, partiva da uno spiazzo che si apriva tra gli alberi al fianco della carreggiata. C'era una volta una fonte, che faceva scendere la sua preziosa acqua una goggia ogni 20/30 secondi e c'erano tanti signori che incuranti dei centri commerciali e delle comode confezioni di bottiglie di plastica di acque minerali oligominerali, naturali, effervescienti, naturalmente effervescienti e liviemente effervescienti, o lievemante naturali ma effervescienti, al pomeriggio andavano a quella fonte a riempire i loro bottiglioni di vetro da tre litri, senza preoccuparsi del tempo che passava, tra due chiacchere e una partita alla morra o una a briscola, osservando quella goccia che lentamente cadeva nel bottiglione, riempemdelo. C'era una volta una fonte, che salvó, in caldi pomeriggi d'estate, tanti ciclisti che sotto il sol leone, salivano dai morbidi tornanti da Battedizzo e rimanevano senz'a...