C'era una fonte
C'era una volta una fonte, era sotto la strada, la si raggiungeva da un sentierino, partiva da uno spiazzo che si apriva tra gli alberi al fianco della carreggiata.
C'era una volta una fonte, che faceva scendere la sua preziosa acqua una goggia ogni 20/30 secondi e c'erano tanti signori che incuranti dei centri commerciali e delle comode confezioni di bottiglie di plastica di acque minerali oligominerali, naturali, effervescienti, naturalmente effervescienti e liviemente effervescienti, o lievemante naturali ma effervescienti, al pomeriggio andavano a quella fonte a riempire i loro bottiglioni di vetro da tre litri, senza preoccuparsi del tempo che passava, tra due chiacchere e una partita alla morra o una a briscola, osservando quella goccia che lentamente cadeva nel bottiglione, riempemdelo.
C'era una volta una fonte, che salvó, in caldi pomeriggi d'estate, tanti ciclisti che sotto il sol leone, salivano dai morbidi tornanti da Battedizzo e rimanevano senz'acqua, con la gola secca e la testa in fiamme. C'era una volta una fonte, forse c'é ancora, laggiú, dopo la frana, ma non c'é piú il sentierino, anche se c'e ancora lo spiazzo.
C'era una volta una fonte, non ci sono più i signori, peró ci sono i centri commerciali aperti la Domenica, il 25 Aprile e il 1 Maggio...altro che frana.
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