Scie
Era bastato che il sole cominciasse a nascondersi dietro le colline che l'aria si facesse subito fresca, come se qualcuno avesse aperto all'improvviso una cella frigorifera gigantesca,come quando al supermercato ti avvicini al banco dei surgelati e ti butti dentro in cerca di quello che ti serve. Pedalavo verso una doccia calda, con le gambe cementate da settanta chilometri fatti un pò troppo sopra le mie possibilità quando all'improvviso e senza motivo, ho voltato lo sguardo verso il sole, cominciando ad osservare quella striscia nera, che sembrava precipitare verso il suolo. Non sono più riuscito a togliergli lo sguardo e mi sono fermato ad osservarla mentre impercettibile si avvicinava al sole. Sembrava un qualcosa che stesse precipitando lentamente, ma in realtá era un aereo che altissimo e veloce, volava verso est. Ho ricominciato a pedalare, continuando, di tanto in tanto, ad osservarla. Qualche centinaia di metri più avanti una macchina era ferma in mezzo alla strada. Due anziani signori, mano nella mano, ammiravano anche loro l'aereo perdersi nell'orizzonte. La tentazione di chiedergli cosa ci vedevano, era molto forte, ma poi lasciando andare la fantasia, immaginai che in quella dolce stretta di mano, ammirando la scia dell'aereo perdersi nell'orizzonte, loro ci vedessero la vita, passata veloce, a ricordi quasi lontana, ma la cui scia, non si dissolverá mai.
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