L'acqua del Corno per sempre pubblica!

Lizzano in Belvedere

Il Comune dell'Emilia Romagna piú esteso dopo le Province, (esistono ancora non credete ad altro), che ha 2300 abitanti residenti e vive di turismo. Dopo stagioni tristi, anzi tristissime, con presenze insignificanti vive un'estate da vecchi tempi, grazie al caldo record delle cittá e alla buona volontá di qualche albergatore e di pochi cittadini, che vorrebbero rilanciare veramente questo magnifico territorio.
Un Comune che ha immense potenzialitá, ma che giá la maggior parte dei propri residenti, neanche conosce o forse, per convenienza personale, o solo per invidia, fa finta di non conoscere.
Un comune di 2300 residenti che in questi giorni viene vissuto da più del doppio delle persone e viene ammirato da quasi il doppio delle persone che lo vivono.
Uno dei pochi Comuni, non provinciali, ma Regionali, che gestisce l'acquedotto per conto proprio.
Un acquedotto che contiene acqua.
Ma acqua vera.
Acqua pura e per acqua pura intendo acqua che se manca nel corpo umano, il fisico la assorbe subito altrimenti o la suda nell'immediato e se non gli serve la "Piscia" all'istante.
Un'acqua la cui "famosa" particella di sodio, é giá emigrata da anni in qualche bottiglia, sanissima per l'amor di Dio, conservata giorni e giorni, su un camion al sole in qualche autogrill e venduta nel centro commerciale di fiducia, nel giorno di Domenica, perché durante la settimana, tempo di andarla a comprare non ce n'é mica.
Ed è allora che parte il massacro, tra l'altro da parte di un giornale, (vogliamo ancora chiamarlo giornale?) che dovrebbe essere di destra e pubblica tre pagine, una nazionale e due provinciali (le province esistono ancora, non credete ad altro), per dare la colpa a 50 casi di gastointerite su 5000 persone minimo presenti, registrati nel Capoluogo e poco niente nelle altre frazioni.
Mentre degli altri casi dei Comuni limitrofi non si fa cenno, neanche minimamente.
Roba da sciacalli o forse, ma dico forse, da regime dittatoriale.
Sciacalli gli stessi cittadini che si lamentano con l'Amministrazione perché fa un'ordinanza precauzionale, giusta, magari gestibile in altro modo, anche senza magari, ma poi fanno pagare una cassa di bottiglie da mezzo litro di acqua naturale oligominerale a 12 Euro. Sciacalli.
Con voci di paese che già si scontrano tra chi, "se ci fosse stata Hera" e chi, "é un sabotaggio di Hera", nella migliore competizione che l'Italiano sa fare, litigare.
Nel mentre io bevo, acqua dal rubinetto, visto che le fontane sono chiuse e appena riapriranno, riempiró le mie bottiglie e la porteró in cittá, gasandola o bevendola naturalmente, come faccio giá da qualche anno, cagando naturalmente senza bisogno degli yogurt o presunti tali della Marcuzzi.
L'Acqua del Corno non si tocca.
(H)era pubblica e lo rimarrá!

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