La bellezza della Montagna e il suo fascino in Mtb.
Giorni di baldoria di esagerazioni mangerecce, di cotechino e lenticchie, di lambrusco e pignoletto, di grappa e mirtillino con la pancia che esplode insieme alla voglia pazza di uscire a pedalare.
La Mtb ferma da qualche anno, una gonfiata alle ruote, un’oliata alla catena e via nel gelo del mattino sull’asfalto bagnato, con Rocca Corneta che svetta dall’umidita del fondovalle e qualche tornate della Masera che esalta abilità di guida che non pensavo di avere.
Percorrere strade poco considerate, sbagliando, con la bici da corsa, poco considerate dal traffico automobilistico e poco considerate anche dalla manutenzione stradale, ma per questo ancora più affascianti e belle. Strade che portano in borgate sconosciute ma che raccontano la storia del nostro meraviglioso paese.
Trignano il paese di Felice Pedroni, emigrato alla fine del 800 in America, cercava oro e lo trovò, in Alaska, e fondò il distretto minerario di Fairbanks, divenuta la seconda città più grande dell’Alaska. Una storia incredibile che a cercare su Internet non è ancora finita.
Castelluccio di Moncheda, triste protagonista della seconda guerra Mondiale, situata sulla linea gotica sulla montagna davanti a Maserno e Montese. La salita per raggiungerla dal ponte che guada il Dardagna è un esercizio di lotta alla gravità. Muri che solcano boschi e sassi neri che spuntano dal terreno nati da milioni di anni quando i continenti dovevano essere ancora ordinati e che puntano il cielo quanto la strada che sembra non finire mai, ma che regala un panorama che abbraccia Corno, Cimone e si spinge fin verso il reggiano.
Uno sterrato che non esiste più sostituito da una continua e perenne lastra di ghiaccio verso Ronchidoso e il suo santuario. Un allenamento di equilibrio pedalare sul ciglio tra bosco e strada e la discesa verso Gaggio Montano con l’aria scaldata dal sole quasi un bacio dopo tanta concentrata fatica.
Pedalare con la Mtb sulle strade di solito solcate dalla veloce specialissima le fa sembrare più aspre e faticose, una sosta ad ammirare e ad ascoltare la cascata di Vidiciatico e gli ultimi chilometri verso LaCà.
Il primo giro dell’anno, fatica mescolata a bellezza, fascino, bellezza.
La bellezza sconfinata della montagna.
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