Lettera a Giulio Romagnoli

Dopo gli avvenimenti di questa settimana, dalla riunione di Lunedì dove un piccolo spiraglio si vedeva, alla proposta di decurtazione prevista ai Giocatori Fortitudo pallacanestro già Eagles, alle ultime voci che si rincorrono su telefonate fatte ai procuratori dei ragazzi per dirgli di trovare una nuova sistemazione, dopo tutto questo mi sono stancato. Sono sdrenato da questa guerra che ormai è agli epiloghi. In tuta questa storia quello che è mancato è stato un briciolo di umanità Ora almeno sul finire sarebbe giusto portare rispetto verso chi si è sbattuto ha lavorato e ci ha creduto e ci crede ancora fino all'ultimo.
Ho scritto questa lettera a Giulio Romagnoli, gli ho esternato il mio sentimento con il cuore in mano e un gran magone.



Egregio Giulio Romagnoli,        
                                              anzi no permettimi di darti del “tu” ,visto che anche se non ci conosciamo, sono due anni che si parla di te.
Caro Giulio,
                      ti scrivo questa lettera non con ironia, non con rabbia( sono sincero ne ho tanta), non con polemica, ma ti scrivo con il cuore in mano e un gran magone.
Quello che sta succedendo in questi giorni nel mondo Fortitudo sta superando i limiti, non dico della decenza, ma dell’Umanità nel senso di rapporti.
Io sinceramente non ce la faccio più.
Questa guerra che si sta svolgendo tra le due fazioni Fortitudine mi ha sdrenato.
La voglia di Fortitudo è tanta, la speranza e la fede non sono ancora morte ma ci manca poco.
Io sono uno di quelli che è rimasto vicino alla Fortitudo fino alla sua morte e anche dopo. Anche adesso sono vicino al suo cadavere, dove in troppi gli stanno sparando contro.
Sono uno di quelli che non ha scelto la tua alternativa, prima Budrio e poi la Biancoblu. Non voglio entrare nel merito se tu e i tuoi soci abbiate sbagliato o fatto bene. Io non me la sono sentita di seguire questo progetto. Non mi sono sentito di seguire un’alternativa alla Fortitudo mentre la mia Fortitudo era ancora viva, agonizzante ma viva.
Io sono uno di quelli che ha seguito il progetto degli Eagles.
Uno di quelli che hanno scelto la strada più difficile, più impervia, la strada impossibile.
Nel mio piccolo ho lavorato per riportare la Fortitudo a giocare, seguendo, abbonandomi, parlando sui blog, per strada, tutte le mattine in edicola, senza cercare mai di offendere o trascendere in discorsi inutili (non sempre ci sono riuscito).
Tu pensi che mi sia divertito a discutere, a litigare con gente che fino a dieci mesi prima si sedeva accanto a me, a guardare le partite ridendo e scherzando? No non mi sono divertito. Ne ho sofferto e ne soffro ancora. Ma andrò sempre fiero e girerò sempre a testa alta, io non ho abbandonato la mia amata Fortitudo sono stato con lei sempre fino all’ultimo.
Io sono uno che ha giocato il SuperEnalotto tre volte a settimana sognando di fare sei e portare via la Fortitudo a Sacrati.
Io che per suoneria nel cellulare ho GoWest e per i messaggi la Fossa con Chi non salta è Virtussino.
Io che nei momenti di tensioni anche sul lavoro li supero caricandomi con le canzoni della Fortitudo.
Io che non sono uno della Fossa, non lo sono mai stato ma che mi piacerebbe esserne parte. Perché questi ragazzi hanno dimostrato di avere valori e umanità che passano molto al di sopra all’essere Ultras. Perché di gruppi così nel Mondo ce n’è un gran bisogno!
Io non sono della Fossa, ma senza la Fossa probabilmente sarei ora un Virtussino.
Ero bimbo, in casa mia il basket non si seguiva, mio padre gran Juventino, io no. Il Bianconero non mi piaceva, il Bologna era la mia passione.
Vidi però che una squadra nel basket a Bologna vinceva scudetti e spesso era in testa al campionato. Vedere il nome Bologna in cima alla classifica mi esaltava, anche se la squadra era bianconera.
Poi qualche compagno di classe mi parlò della Fortitudo era in A2. Era la squadra povera di Bologna, quella che spesso perdeva, il suo obbiettivo era salvarsi. Però mi dicevano gli piaceva di più, era bella, colorata, con un bel simbolo, il suo pubblico ci credeva sempre, i giocatori si sbattevano, poi avevano in curva la Fossa, la Virtus non aveva niente di simile alla Fossa.
Sì però, pensavo, gli altri vincono questi sono in A2.
Poi un giorno in macchina mio padre ascoltava Tutto basket su Radiouno. Prima si collegarono con la partita della Virus, vinceva, il telecronista parlava e raccontava la partita, ogni tanto, ad ogni canestro, si sentiva il pubblico applaudire.
Poi si collegarono con un altro campo. Non ricordo bene dove giocasse la Fortitudo, se non sbaglio lo sponsor era Mangiaebevi. Beh era in trasferta. Il telecronista doveva urlare per farsi sentire, perché in realtà si sentiva solo LA FORTITUDO ALE. Fu una scintilla nel cuore, che fece accendere un fuoco, che ora è diventato un sole!
Pensi veramente che anche senza Fossa sia la stessa Fortitudo?
Io sono uno che crede nella giustizia. Sai la soddisfazione che ho provato quando ho letto il bando dell’asta? Il lavoro dei ragazzi, il mio e di tutti quelli che hanno seguito la Fortitudo fino alla morte, era stato riconosciuto, almeno quello!!!
Nonostante questo, Io potrei anche accettare il nuovo contenitore con il 103 se riunisci tutto. Ma per riunire vuol dire che Eagles, ora Fortitudo Pallacanestro, deve finire la stagione!
Nel caso io non potrei mai seguire di nuovo la Fortitudo, neanche con il 103.
Lunedì devi, anzi dovete rogitare. Ma se la scelta è quella di chiudere Eagles, beh allora secondo me lascia perdere. Non firmare nessun rogito rimetti tutto nelle mani del curatore, (se Puoi), e lascia stare. Se la prosecuzione di Fortitudo Pallacanestro non vi serve continuate ad andare avanti con la Biancoblu, i trofei potranno arrivare in un secondo momento. Ma non comprate Eagles per chiuderla, almeno il rispetto, in questa assurda guerra, portatelo. Il rispetto verso gente che ci ha creduto si è sbattuta contro tutto e tutti.
Se invece hai o avete dei dubbi, vieni al Palasavena Domenica, vieni a vedere, sentire e provare l’amore che questa gente nutre per la Fortitudo. Lascia perdere i fischi, li prenderai è inevitabile, siediti, guarda la partita e ogni tanto chiudi gli occhi e ascolta.
Provaci almeno Provaci, Giulio, te lo dico con il cuore.
E se puoi non distruggere il lavoro di questi ragazzi, non uccidere questo amore!
Enrico Pasini Innamorato della Fortitudo                                                                                                                                           
  

Commenti

Unknown ha detto…
Toccante e scritta con il cuore. Potrei dire che non la condivido fino in fondo per alcuni motivi ma, di fronte a una sincerità così disarmante, mi inchino e mi commuovo. Io l'umanità ce l'ho e taccio e nel silenzio cerco di trovare la forza di immaginare una F senza Fossa.... Non ci riesco ma capiterà e quel giorno una parte di me morirà.
Enrico Pasini ha detto…
Quello che ha fatto la Fossa in questi ultimi due anni è qualcosa di incredibili. I ragazzi si sono mossi al limite della perfezione, hanno ragionato, si sono confrontati, sono riusciti ad amalgamare idee a volte diverse fondendole in una sola. Io penso che se in Italia un qualsiasi Partito politico avesse avuto l'organizzazione, la coerenza e la voglia che ha la Fossa in questo momento staremmo tutti meglio!
Io rimango un pochino più morbido rispetto alla Fossa riguardo al terzo contenitore. Pur pensandola come voi, cioè che gli Eagles sono l'unica vera prosecuzione della Fortitudo, penso veramente che questa sia una guerra, virgolettiamo "guerra" perchè comunque stiamo parlando di Basket e nella vita purtroppo sono altre le Guerre. Però questa è una guerra vera e propria. Il rispetto che ho chiesto a Romagnoli vale anche dalla nostra parte, anche se noi confronto a loro abbiamo lottato pulito, con fionde contro cannoni. Difficile chiederci rispetto verso di loro ma è innegabile che Romagnoli ci ha conquistati, ma certo non vinti. Ha preso il nostro territorio ma non ci ha ancora invaso. Ora i casi secondo me sono due o ci ammazza e martedì chiude tutto, oppure ci lascia aperti toglie quel cazzo di scotch dalle maglie dei ragazzi e cominciamo a trattare una resa bilaterale che pone fine a questa guerra senza vinti ne vincitori. Non trattare con lui vorrebbe dire spararsi un colpo in testa e lasciare il territorio, cioè la Fortitudo, sotto il controllo suo e dei suoi seguaci. Questo secondo me è inaccettabile!!! Lui deve riconoscere e prima capire che senza Eagles senza il lavoro che la Fossa ha fatto in questi due anni la Fortitudo se la sognava!!!!

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