Tradizioni

Recitiamo tutti un copione in questo teatrino che è diventata la vita, spesso lo recitiamo senza conoscerlo e spesso lo recitiamo pure male. Non ce ne accorgiamo neanche perchè siamo troppo intenti ad ascoltare chi recita davanti a noi, criticandolo perchè non ci piace il suo recitare o sempre a nostro avviso, sbaglia le parti. Dovremo essere attori invece siamo diventati tutti critici cinematografici, senza accorgerci che così la recita non sta andando avanti, ferma ad un punto morto mentre però il tempo scorre, cancellando quel poco di buono che avevamo recitato.
Ho letto di tutto e ascoltanto di tutto in queste settimane dopo l'Attentato a Parigi e dopo la liberazione di due ragazze, sicuramente incoscienti, forse un pò matte, ma anche, in fondo, sognatrici, a modo loro, ma sognatrici. Siamo diventati tutti esperti di Islamismo, siamo diventati tutti genitori severi ("Se fosse stata mia figlia non sarebbe mai andata e se andava, l'andavo a riprendere io in Siria, il riscatto non lo facevo pagare"). Parole al vento, fiato sprecato, il sacrosanto diritto di parola e di pensarla come si vuole, che viene mandato a puttane, scusate il francesismo, solo perchè non si prova a studiare e capire le realtà altrui e non si collega il cervello alla lingua passando per il cuore. Critichiamo le volontà altrui perchè solo noi facciamo bene,solo noi siamo perfetti, critichiamo le tradizioni altrui perchè diverse dalle nostre, quindi sbagliate, senza neanche conoscere le nostre, ma soprattutto senza neanche provare a scoprirle. Sabato era Sant'Antonio e da secoli il giorno di Sant'Antonio si benedicono gli animali. Una tradizione religiosa ma anche pagana, forse addirittura nata per errore, perchè sulle iconografie il Santo veniva disegnato in lotta con demoni con la testa da maiale. In un modo di vivere che vede il profitto e il consumare come unico valore, tenere vive queste tradizioni é qualcosa d'importante. Domenica in varie parti d'Italia si é tenuta viva la Festa di Sant'Antonio, con la benedizione degli animali nel sagrato della Chiesa e il falò acceso. I Falò venivano accesi in ogni casolare e una volta spenti un tizzone carbonizzato veniva tenuto in casa. Era di buon auspicio per essere riparati dai fulmini. 
Sono stato a San Prospero di Savigno dove ogni anno celebrano Sant'Antonio. La Messa, il faló nel sagrato, la benedizione di cani, gatti e galline, ma anche Capponi o Caproni. Alla fine buffet per tutti, vin brulè, berne un bicchiere è peccato mortale, minimo due, la lotteria con ricche ceste di prodotti nostrani. Una bella presenza di persone, soprattutto meno giovani, ma con i nipotini al seguito. Insegnare il passato, al futuro, é l'unico modo di ricordare da dove veniamo e continuare a vivere quello che siamo e siamo sempre stati. Chissá in quanti delle persone che ho letto commentare o ascoltato insultare, sanno le nostre tradizioni e le vivono, almeno in parte. Chissà quanti, la prossima Domenica magari andrò al Centro Commerciale, mentre fanno la spesa, nuovissima tradizione Italica, a chiederglielo.

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