Torino

Non si può dire di conoscere una città dopo quattro giorni di vacanza.
Ma si può dire se ti è rimasta dentro, tanto da volerci tornare per conoscerla veramente. Come quando incontri una ragazzo, o ragazza,magari su un autobus, ci fai due chiacchiere, ti ci invaghisci, ma non fai in tempo a prendere il suo numero di telefono. Allora cominci a prendere lo stesso autobus, alla stessa ora, tutti i giorni, sperando di rincontrarlo/rincontrarla.
È il caso di Torino, una città che non avrei mai immaginato tanto bella, elegante, calma, regale.
Che era la città del Re e dei Savoia, lo si respira, non lo si vede solo.
Dai Palazzi al Castello, dalle Statue alle Chiese.

Fino su a Superga.
Dove riposano gran parte dei Savoia, in una cripta che lascia senza fiato per la bellezza e in parte anche per il mistero.
Un mistero, poter capire perchè, una dinastia come i Savoia, sia arrivata ai giorni nostri con eredi del calibro di Emanuele Filiberto.
Com’è possibile? Kazzinger!
Superga, che si raggiunge con la cremagliera che sale fin davanti alla Basilica. E c’è la fila per salirci.
Superga, che per posizione ricorda tanta la nostra San Luca.
San Luca è più bella, naturalmente, anche senza Cremagliera, anche senza Funivia.
Ma che cazzata disumana averla fatta chiudere!
Superga e l’emozione del Grande Torino. Gli invincibili per sempre!
Da Superga ti accorgi come Torino sia un tesoro racchiuso dentro uno scrigno, dorato al tramonto, candido in Inverno.

Il Pò accarezza la città, che si prende le coccole nell’immenso Parco del Valentino, camminandoci quasi sopra, tra un battello e una canoa, lungo i murazzi, tranquilli come l’acqua che scorre affianco, attraverso il lungo viaggio che la porterà al mare. 

Via Pò, sotto i portici i bar, i ristoranti, i negozi di marca. Parte da Piazza Vittorio Veneto, immensa e bellissima, guarda il Graal nella Chiesa della Gran Madre di Dio. Esoterica Torino, o forse no.
Via Pò arriva in Piazza Castello, il centro della Città.
Palazzo Madama dà le spalle al Castello, mentre Palazzo Reale, maestoso, è simbolo di potere, ricchezza e anche tanto orgoglio.

Torino città tranquilla, la cammini e tra un viale e un vicolo alzi lo sguardo e la vedi. Solo la torre o solo la cupola, oppure tutta. Immensa, portentosa.
Torino la città de La Mole.
La Mole Antoneliana, così grande, doveva essere una sinagoga.
Quanto potere quella religione, un potere che andava fatto vedere.
Ora c’è un museo, stupendo, se vogliamo vi è all’interno un’altra religione, pagana, il Cinema.
Il Cinema, la Televisione, sono Sinagoghe, sono Cattedrali, dove potere e controllo vengono messi insieme e distribuiti ai fedeli, speranzosi quanto addormentati, da mille parole che suonano nel vento.
Quel vento che, dalla cima della cupola, puoi sentire mentre ammiri la città dall’alto.
Una città viva, pacata, allegra, rispettosa.
Una città che va conosciuta meglio.  

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