Bici e Referendum

Domenica ci sarà la Granfondo a Firenze, una delle più belle manifestazioni ciclistiche italiane, per i paesaggi attraversati e per la durezza del percorso. Purtroppo però, l’organizzazione ha dovuto modificarlo eliminando la salita più dura, il Passo del Giogo e accorciandolo di una decina di chilometri.

Poco male perché il rischio è stato quello di dover annullare l’intera Granfondo.

Vi è una legge infatti che vuole che durante manifestazioni elettorali "Non si Possa interdire in alcun modo l'accesso ai seggi elettorali, e non si possa ledere in alcun modo il diritto costituzionale a votare".  E la chiusura delle strade e il passaggio di più di tremila ciclisti, cozzavano un po' con questa legge.

Una legge giusta, fatta da chi, almeno qualche valore nel cuore, lo portava ancora.

A Firenze hanno rischiato di dover annullare una Granfondo, dopo un anno di lavoro per organizzarla, per un Referendum abrogativo, mentre un Fiorentino, invita il popolo a non andare a votare. Potrebbe sembrare fatto apposta, se non fosse che questo Fiorentino è Matteo Renzi e se non fosse che Matteo Renzi è il Presidente del Consiglio.

Un Presidente del Consiglio che invita a non votare, forse non lede, in modo anche evidente, il diritto Costituzionale ad andare a votare?

Non vi starò a dire come votare, se si contro le trivelle o se no a favore delle trivelle, chi mi conosce sa per che partito, scusate, Movimento, sono attivo e sa come la penso sull’energia. Vi posso dire che a livello pratico nell’immediato cambierà poco. Se vince il sì chi trivella continuerà a farlo fino al 2025 , se vince il no continuerà a farlo anche dopo, fino alla fine del giacimento e in teoria nessun altra piattaforma dovrebbe essere installata entro le 12 miglia. In teoria.

Il risultato del referendum sarà un messaggio inviato al governo e a chi invita a non andare a votare. Se vince il si lo si invita a pensare subito ad energie alternative e rinnovabili, se vince il no a prendersela con calma.
Ma il messaggio più importante arriverebbe superando il quorum, qualunque risultato arrivi dalle urne.

Quando un Presidente del Consiglio, tra l’altro uno che aveva assicurato che mai sarebbe diventato Premier al di fuori di regolari elezioni e alla prima occasione ha fatto il contrario, invita all’astensione, è come se invitasse il popolo che rappresenta a stare zitto. Zitto un popolo non ci può e non ci deve stare e l’unica cosa che può fare in questo caso, è andare a votare. In massa.

Quindi Domenica votate come vi pare.

MA ANDATE A VOTARE!

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