Ciclisti o non ciclisti?

Una cosa che non ho mai sopportato nella perenne discussione contro i ciclisti, è la ghettizzazione che viene fatta quando si parla di loro. Sono ciclista, ma anche automobilista, pedone e ogni tanto pure scooterista. Quando sono ciclista continuo ad essere anche le altre categorie, ma soprattutto continuo ad essere un ragazzo, uomo, marito, padre, figlio, nipote, operaio, attivista. Non sono diverso da quello che guida l’automobile, se a volte sbaglio in bici e può succedere, a volte sbaglio anche in macchina e può succedere. Non mi invento Santo o Guidatore perfetto come fanno molti quando si parla dell’incapacità dei più nel guidare e della “prepotenza” dei ciclisti.

Come ha fatto colui che ha girato il video, che in questi giorni, sui social, sta creando parecchie discussioni e fomentando il già facile astio che molti hanno nei confronti dei ciclisti. Un motociclista che si trova, probabilmente neanche all’improvviso, un’ammiraglia davanti, con ragazzini in doppia fila, in bici, che si allenano.
Un video che è tutto, tranne esplicativo degli errori dei ciclisti, che sono spesso evidenti, ma non in questo.

Chi sbaglia in questo video?
Per primo il Direttore sportivo che guida l’Ammiraglia. L’ammiraglia può stare lì, ma non può assolutamente affiancarsi ai ciclisti, esistono i megafoni, vanno installati e usati.
Il motociclista, da quel che posso intuire, guardando e riguardando questo video, mi viene da ipotizzare che l’abbia pensato già prima di partire, creando poi ad arte la discussione, offendendo, tra l’altro, dei ragazzini, con i fuochi d’artificio finali offerti dal Direttore Sportivo.
Il motociclista appena vede ammiraglia e ciclisti comincia a protestare, arrabbiandosi poi, anche a ragione, quando vede l’ammiraglia continuare ad affiancarsi alla doppia fila dei ciclisti.

Come mai il Direttore Sportivo non lo fa passare? Perché è sicuramente distratto, per non dire altro e oltre ad affiancarsi, che non potrebbe, probabilmente non si accorge neanche della moto dietro, tanto è vero che una volta rientrato, accende un attimo le quattro frecce e il motociclista passa, ma insultando, con allegria, i ragazzini in bici, la cosa degenera.
Degenera anche grazie al Direttore Sportivo che lo insegue e obbliga a fermarsi. Bastava fregarsene, invece si è voluto proprio superare. Ma i due protagonisti, perché sono Ds e Motociclista i protagonisti, i ciclisti non centrano niente in questa storia, fanno veramente a gara per superarsi.
Il motociclista parla di codice della strada, lo richiama contro il Direttore Sportivo. Ma il Motociclista poteva superare? Da inizio a fine giro aveva un solo metro in cui poteva superare, un qualunque mezzo presente davanti a lui?
Perché io nel video vedo solo e sempre la riga continua. Volendo poteva superare solo i ciclisti in doppia fila, senza oltrepassare la riga continua, ma un qualunque altro mezzo non avrebbe avuto lo spazio per superarlo, poteva solo sorpassarlo, come ha poi fatto, infrangendo il codice della strada. 

I ciclisti possono stare in doppia fila? Si, no, forse, chi lo sa? È un’annosa questione e secondo me lo rimarrà per un po', almeno finchè l’articolo del codice della strada reciterà così:
“I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in NUMERO SUPERIORE A DUE! Quando circolano FUORI dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro.”
Fuori dai centri abitati, devono procedere su un'unica fila, qui erano fuori o erano dentro? Potrebbe sembrare fuori, ma potrebbero benissimo essere anche dentro, il fatto che ai lati non ci siano case non vuol dire niente. Come è delimitato un centro abitato e sono sempre ben delimitati?
I Ciclisti quando capiscono che il traffico è eccessivo, usando un po' di buon senso, dovrebbero mettersi in fila indiana o COMUNQUE, almeno in due. Cioè buon senso o no, possono girare in due, affiancati. L’ennesima legge Italiana che dice tutto e niente, la prima che richiama al buon senso. Considerando che in Italia quello che spesso manca è proprio il buon senso, possiamo benissimo capire perché questi video hanno grande successo. 

I problemi di convivenza tra ciclisti e resto del mondo son ben altri, e spesso sono causati dalle stesse testine presenti in questo video, in auto, in moto e in bici.
Continuare a dividerci, a ghettizzarci non serve a niente. Automobilisti, ciclisti, motociclisti e ultimamente pure bikers, quelli che pedalano solo su Mtb che sembra si sentano superiori a tutto e tutti, perché pedalano nei boschi, sui singolTrack, non fanno traffico e non toccano mai l’asfalto, loro volano quando se lo ritrovano sotto le ruote, poi dei due giri fatti quest’anno per Monte Mario è un caso che abbia assistito a due risse tra bikers immacolati ed escursionisti camminatori invasori.
Sarebbe ora di mettersi un pochino nei panni degli altri, anche solo mentalmente, ma è forse proprio questo lo sforzo più grande.
Nei panni di quelli che ci stanno davanti, o dietro e provare a rispettarsi, tutti, un pochino di più, invece che continuare a scrivere boiate, pesantissime, sui social, augurando cadute, investimenti o addirittura la morte al prossimo.   
Per il momento siamo questo popolo qua, fatto di gente che riesce a vedere solo un centimetro davanti al proprio naso e che comunque ha sempre ragione.

Ha ragione il mio amico Paolo, quando una volta, per farmi capire bene quello che siamo, mi raccontò questa storiella:
“Quando sono in bici odio gli automobilisti, quando sono in auto odio i ciclisti, quando sono in moto odio tutti.
In tutti i casi, quindi, ho sempre ragione io.”

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