Vicinanza

Vicino ai Parigini,
Vicino ai Francesi.
Vicino
ai Libici,
agli afgani,
ai Ceceni,
ai Kossovari,
ai Palestinesi,
ai Libanesi
ai Nigeriani,
agli Iracheni,
ai Siriani,
A tutti coloro che ogni giorno vivono il terrore,
come a Parigi,
in tutto il mondo,
senza telecamere che inquadrano,
o telecronisti che raccontano.
Vicino a chi viene ricordato da questo monumento,
caduto credendo di lasciarci un mondo libero,
che di libero non ha niente,
bombe o non bombe.
Vicino a chi si integra
a chi studia,
a chi si mette nei panni del prossimo,
a chi si chiede come sta.
Non chiede di bombardarlo,
non chiede di lanciare l’atomica  al di là del proprio mare.
Vicino a chi ignoriamo,
a chi offendiamo.
Vicino a coloro che non godono il nostro stile di vita,
bello,
agiato,
lussuoso,
apparente,
egoista,
esagerato.
Vicino a coloro che scappano perché costretti,
in cerca di pace,
trovando altra guerra.
Vicino a coloro che innocenti,
non diventano,
vigliaccamente,
assassini,
di altri innocenti.
Entrando,
sparando,
uccidendo,
persone comuni,
fratelli.
Sparando, ma rimanendo fuori,
lontano,
dal politico.
Lo stesso che li fomenta,
li alimenta,
li arma.
Lo stesso che da anni bombarda,
le loro terre,
in nome del Dio,
il Dio Denaro.
E ora grida:
“Non avremo pietà!”
Perchè prima?
Cosa si aspettava?
Cosa sperava?
Forse anche peggio?
Vicino a chi non chiede di chiudere le frontiere.
Vicino a chi chiede di chiudere le fabbriche,
di armi,
e i caccia bombardieri,
negli Hangar.
Vicino a chi pensa che tutto questo sia utopia,
ha ragione,
ma se tutti sognassimo quest’utopia,
il mondo,
avrebbe molte più menti
e molti più cuori,
liberi,
sinceri,
altruisti,
solidali,
veri
e soprattutto,
Umani.

Vicino a chi dichiara guerra,
alla guerra
e
all’ignoranza.

E Stop!











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